Analisi Fondamentale: cosa è ?
Se qualcuno prova a convincerti che l’analisi fondamentale consiste nel leggere articoli di giornale e comprare azioni in base alle news della mattina, non dargli corda, non ha idea di cosa sia. L’analisi fondamentale è uno studio economico-finanziario che si applica soprattutto ai bilanci delle aziende per valutarne la solidità e la reddittività.
Il suo scopo è quello di comprendere e successivamente prezzare una società per decidere se acquistarne delle quote o meno; infatti, a mio parere, due sono gli elementi chiave: il prezzo d’acquisto e il valore (intrinseco) della società.
Come è facile immaginare, l’ideale sarebbe poter acquistare una società dall’alto valore intrinseco ad un prezzo conveniente, e quindi basso. Tuttavia, riuscirci è molto difficile perché significherebbe sfruttare un’inefficienza di mercato per cui il market price della società non rispecchi i valori della società stessa e, prima di noi, l’avranno già individuata e sfruttata almeno una decina di grosse istituzioni finanziarie.
Per questa ragione la mia scuola di pensiero a riguardo è molto simile a quella di Warren Buffett: “It’s Far Better to Buy a Wonderful Company at a Fair Price Than a Fair Company at a Wonderful Price”. L’analista fondamentale, quindi, dovrebbe concentrarsi a trovare “splendide” aziende nelle quali investire ad un prezzo “corretto”.
Ma cosa vuol dire per Warren “splendide” aziende? Ecco qua che gira e rigira si torna sempre allo stesso discorso…METODO. L’analisi fondamentale non è leggere il giornale e comportarsi ogni volta in modo diverso perché è caratterizzata da un metodo.
Non intendo che esiste solo un metodo e che vada seguito per forza altrimenti non parliamo di analisi fondamentale. Esistono diverse correnti di pensiero, diversi metodi per calcolare i flussi di cassa delle società o valutarne i bilanci; infatti, in questo campo, ogni analista tende a sviluppare e costantemente aggiornare una sua strategia, non per forza automatizzata, basata sui fondamentali piuttosto che sui grafici dei prezzi.
Ciò significa che come il trader che sfrutta l’analisi tecnica moderna l’analista fondamentale si comporta alla stessa maniera quando sussistono le stesse condizioni. L’analista ha un metodo.
Il metodo che più ti consiglio, soprattutto se sei alle prime armi, è quello di imparare dai più bravi.
L’analisi fondamentale non è così tanto praticata dai piccoli trader retailer, ma piuttosto dalle grosse istituzioni come banche e fondi e banche d’investimento. Te lo spiego subito il perché: non c’è modo di capire i fondamentali di un’azienda se non quello di studiare come si fa.
E perché non studiare il modo in cui lo fanno i migliori investitori del mondo? Da qualcuno dovremo pur imparare.
Ora non ha senso che io ti faccia una lezione di analisi fondamentale, perché invece che un libro per schiarirti le idee dovrei scrivere un manuale infinito che te le confonderebbe, ma voglio farti capire che prima ancora di studiare devi sapere come e cosa studiare.
A questo proposito se sei interessato a saperne di più sul mio corso RiuscireInBorsa.it dove tratto un modulo dedicato all’analisi fondamentale clicca qui: https://www.riuscireinborsa.it/courses/analisi-fondamentale/
Grandi investitori, come ad esempio Peter Lynch o Warren Buffet hanno pubblicato tanti libri, lettere e studi sui loro metodi di investimento che potresti utilizzare per formarti nel campo dell’analisi fondamentale.
Peter Lynch, una delle più grandi leggende viventi di Wall Street, che tra il 1977 e il 1990 ha ottenuto un rendimento annuale del 29% a capo del “Fondo Magellan” di Fidelity, è convinto che i migliori criteri di scelta siano gli utili, l’indebitamento e il core business della società.
Per quanto riguarda gli utili, Peter suddivide le società in sei categorie basate sugli incrementi annuali degli utili passati e su quelli che si aspetta negli anni a venire. Per lui le migliori aziende sono le “Fast Growers”, società che possono ottenere utili superiori all’anno precedente anche del 20%. Quando parla del suo metodo di trading ci tiene sempre a specificare che non è sufficiente guardare i ricavi delle società, ma piuttosto il margine di profitto e quindi optare per quelle società che creano più utile per ogni euro/dollaro venduto.
Il livello di indebitamento, invece, è molto importante perché misura la resistenza/forza finanziaria di un’azienda. Esistono quattro tipi di società distinguendole per il debito: società a debito zero (o quasi), le migliori per Lynch; società il cui debito può essere facilmente ripagato con i soldi in cassa o è facilmente sostenibile perché il reddito operativo supera di molto gli interessi; società che a stento riescono a ripagare gli interessi sul debito; società in bancarotta che non riescono a ripagare gli interessi.
Inoltre, le società su cui preferisce investire sono società caratterizzate da un facile core business. L’investitore, infatti, è noto anche per la sua citazione “Go for a Business That Any Idiot Can Run- Because Sooner or Later Any Idiot Probably is Going to Be Running it.”. Questa frase scherzosa si riferisce per lo più a due tipi di aziende. Per prime, quelle società che si sviluppano su un facile modello di crescita che non comprende complesse decisioni manageriali ma è piuttosto basato semplicemente sul vendere sempre di più e in sempre più posti. Per seconde, invece, quelle aziende che sono protette da forti vantaggi competitivi e mercati in cui è difficile accedere per i competiotrs: esse, infatti, hanno molto tempo per correggere gli errori manageriali che vengono commessi durante l’attività.
Altro grande investitore da cui prendere spunto è sicuramente Warren Buffett, la cui competenza nei mercati finanziari gli ha permesso di aggiudicarsi il soprannome di “Oracolo di Omaha”. Il presidente, nonché amministratore delegato, della celebre Berkshire Hathaway, holding statunitense numero uno al mondo, ha una strategia di investimento che concorda molto con quella di Lynch, ma si sofferma anche su altri fattori.
A tal proposito ti invito a dare un’occhiata al sito della Berkshire Hathaway per comprendere meglio cosa è riuscito a costruire Warren Buffett: https://www.berkshirehathaway.com/
Ad esempio, la quantità di denaro che l’attività richiede per andare avanti e per intraprendere ogni nuovo progetto, tenendo chiaramente in considerazione il ritorno su questo denaro. Oppure il suo approccio non prevede una grande diversificazione del portafogli, a contrario di quel che dicono molti altri investitori, e inoltre è dell’idea di mantenere i titoli il più a lungo possibile.
Come Lynch, anche Warren investe su aziende con forti vantaggi competitivi, non solo per la loro facilità nel correggere gli errori manageriali, ma anche perché queste aziende hanno un’opportunità che molte altre non hanno: essere price makers, ossia decidere il prezzo a cui vendere il proprio prodotto perché prive di competitors che possano abbassarlo.
Tra le società possedute da Buffett vorrei evidenziare Apple and Moody’s: tra il 2009 e il 2015 queste due società hanno avuto dei ritorni sui capitali investiti sempre superiori al 35% ogni anno, un debole di Warren.
Per quanto riguarda la diversificazione del portafoglio ci sarebbero più idee percorribili: secondo Lynch, come anche per Ben Graham o Walter Schloss, diversificare il portafoglio è fondamentale per diminuire il più possibile il rischio specifico riguardante ogni singola società e dipendere solo dal rischio sistematico, dovuto dall’andamento (covarianza) generale delle società all’interno del nostro portafogli. Per Warren, invece, diversificare così tanto il portafogli non ha senso: egli sostiene che la diversificazione è “una forma di protezione contro l’ignoranza”, infatti secondo lui non ha senso, se si studiano e si conoscono davvero bene le aziende su cui si va a investire, affidare il proprio denaro alla ventesima scelta piuttosto che alle prime cinque/sei solo per diversificare il rischio.
Altro aspetto importante secondo Warren è la durata dell’investimento, ossia quanto tempo mantenere i titoli comprati: PER SEMPRE. Sì, perché secondo lui così facendo si riesce a sfruttare al massimo il denaro pagato per acquistare l’azione, infatti più passa il tempo più il gap tra quella quantità e il valore intrinseco dell’azione diminuisce e il valore intrinseco aumenta cresce col passare del tempo.
Insomma, quel che volevo spiegarti non era il modo di investire di Lynch e Buffett, ma che esistono tantissimi grandi investitori e tantissimi approcci di analisi fondamentale, accumunati tutti da una cosa, il metodo. Ognuno di loro cerca aziende che rispecchiano parametri e valori tra loro simili.
Un altro grande consiglio che posso darti se vuoi seguire il percorso di analista fondamentale è quello di utilizzare alcune piattaforme, come ad esempio Gurufocus o evaluation.it
Inoltre, se sei un fanatico dell’analisi tecnica moderna non credere che l’analisi fondamentale sia inutile: soprattutto negli ultimi anni sono sempre più utilizzate congiuntamente per applicare strategie e sistemi di trading ad azioni precedentemente scremate da uno studio fondamentale che scarta quelle con i peggiori fondamentali. Lo scopo è quello di massimizzare il più possibile il rendimento del trading con metodo.